Il Silmarillion: la storia dei Silmaril

Il Silmarillion è una raccolta di testi, sempre scritti da Tolkien, elaborati nel corso di tutta la sua vita e che sono un po’ la base per non dire la storia e la mitologia del mondo su cui sono basati i più famosi romanzi de Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli. I racconti alcuni dei quali anche non terminati da Tolkien furono poi messi insieme in questa unica raccolta grazie al figlio Cristopher, e narrano la storia di Arda e della terra di mezzo nell’arco delle varie ere dalla creazione all’inizio della quarta era, il titolo prende invece il nome dagli oggetti che hanno maggior rilievo nella trama del libro

Il Silmarillion si compone però di cinque parti che trattano cinque argomenti differenti anche se in qualche modo legati tra loro, e riportati in ordine rispetto allo scorrere del tempo.

  • l’Ainulindalë, “La Musica degli Ainur” nel quale vene narrata la formazione di Arda (la Terra) plasmata dagli Ainur, i potenti spiriti nati dalla mente di Eru Ilúvatar, lo spirito supremo;
  • il Valaquenta, o “Novero dei Valar”, in cui si passano in rassegna i Valar, i Maiar, e i Nemici;
  • il Quenta Silmarillion, “La storia dei Silmaril” ovvero la narrazione della creazione e della distruzione dei Silmaril; in sostanza un grande resoconto della Prima Era, diviso in 24 capitoli.
  • l’Akallabêth, “La Caduta di Númenor” sull’ascesa e la caduta di Númenor durante la Seconda Era;
  • Gli Anelli di Potere e la Terza Età, saggio storiografico sulla Seconda e la Terza Era nella Terra-di-Mezzo; antecedente immediato de Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli

Dei primi due libri Ainulindalë e Valaquenta ho già parlato nel post riguardo alla genesi del mondo di Tolkien per quanto riguarda il Quenta Silmarillion invece si può definire il tema centrale del libro, con la storia dei tre Silmaril creati da Fëanor e che racchiudono dentro di loro la luce dei Due Alberi di Valinor. Tali gemme spettano agli elfi ma sono bramati e rubati da Morgoth e sul loro recupero si snoderà quasi tutta la trama dei racconti, infatti oltre a Morgoth la brama riempie anche i cuori degli esseri umani che da poco popolano le terre di Arda e anche questo darà luogo a una serie di battaglie e lotte intestine che portano lentamente allo sterminio di molte popolazioni di Uomini e di Elfi.

La maggior parte delle vicende hanno luogo nel Beleriand, la parte nordoccidentali della Terra-di-Mezzo. Si narra nel Silmarillion della nascita i potenti regni, come quello di Nargothrond o quello di Menegroth, della fondazione di città nascoste, come Gondolin, e dell’avvento dell’Oscuro Signore, Melkor/Morgoth, sulla Terra-di-Mezzo. Morgoth approfitta delle dispute che si svolgono tra Elfi e Uomini del Beleriand per inviare le sue spaventose creature – Balrog, Draghi, Orchi – che nel Silmarillion fanno la loro prima apparizione per creare danni ed impossessarsi delle Pietre di Fëanor. Gli imperi del Beleriand non sono destinati a durare a lungo e, per gli Elfi, la speranza risiede sempre ovest, in Aman, dove molti di loro torneranno una volta terminate le dispute con Morgoth.

Beleriand
Beleriand

Nel Silmarillion si parla anche dell’ Akallabêth, ovvero la caduta di Númenor. Viene innanzitutto chiarito quali Uomini vennero a far parte della razza Númenóreana e per quale motivo essi sfidarono il volere dei Valar, i quali si infuriarono e punirono i Númenóreani con la distruzione della loro isola. Si parla poi della conseguente fondazione dei Regni Númenóreani in esilio, ovvero Gondor e Arnor, fondati da Elendil e dai suoi figli Isildue e Anárion. Akallabêth in Adunaico (la lingua di Númenor) significa “La caduta” (in Quenya si tradurrebbe con Atalantë), l’Akallabêth rivisita infatti il mito di Atlantide, già narrato da Platone, richiamando anche la biblica fine di Babele, in quanto Tolkien che fu grande saggista e studioso medievale, trasse ispirazione dai grandi autori del passato quali Omero, da miti e saghe nordiche e dalla Bibbia.

Numenor
Numenor

Infine, il racconto Gli Anelli di Potere e la Terza età chiarisce l’origine, nonché la loro fine, dei manufatti che Sauron consegnò a Elfi, Uomini e Nani e che voleva comandare tramite il suo Unico Anello.